Menu Chiudi

Come aprire attività di somministrazione a Roma: costo licenza e requisiti

Se stai considerando di aprire un’attività di somministrazione alimenti e bevande a Roma, è fondamentale comprendere i costi e i requisiti necessari per ottenere la licenza. Questo articolo esplora i passaggi per avviare con successo un’attività di somministrazione nella capitale italiana, offrendo informazioni dettagliate sulle autorizzazioni richieste e sui requisiti da soddisfare. Scopri quali sono le procedure da seguire e le spese coinvolte nel processo di avvio per assicurarti di avviare la tua attività in conformità con le normative vigenti a Roma.

Esiste ancora la licenza per aprire un ristorante, bar, tavola calda o pizzeria a Roma?

come aprire attività di somministrazione a roma
come aprire attività di somministrazione a roma

Aprire un’attività di somministrazione alimentare a Roma richiede oggi un processo più complesso rispetto al passato. La tradizionale “licenza” per la somministrazione di alimenti e bevande non esiste più; al suo posto è stata introdotta un’autorizzazione rilasciata direttamente dal municipio competente. Questo implica un’attenta valutazione da parte delle autorità locali, che assegnano punteggi in base al rispetto di specifiche normative.

Ottenere il permesso per avviare un locale di ristorazione a Roma ora richiede non solo una buona comprensione delle normative vigenti, ma anche la capacità di adeguarsi a requisiti precisi. Il processo di apertura di un ristorante, bar, tavola calda o pizzeria a Roma è dunque strettamente legato alla conformità normativa e alla capacità di soddisfare i parametri stabiliti dall’amministrazione locale.

Con quale autorizzazione si apre un’attività di somministrazione a Roma?

Aprire un’attività di somministrazione a Roma richiede l’ottenimento di un’autorizzazione specifica, nota come “Segnalazione Certificata di Inizio Attività” (SCIA), da presentare al municipio competente. Questa procedura è necessaria per avviare qualsiasi attività di somministrazione, che sia un ristorante, un bar, una tavola calda o una pizzeria. Una volta ricevuta la SCIA, il comune verifica il rispetto dei requisiti necessari per l’apertura dell’attività e analizza la documentazione allegata. I parametri valutati includono il rispetto delle normative vigenti, e vengono assegnati dei punteggi in base a ciò. La presentazione corretta della SCIA è quindi fondamentale per avviare un’attività di somministrazione a Roma e ottenere l’autorizzazione necessaria per operare nel settore alimentare della capitale.

Hai bisogno della scia per somministrazione a Roma? Affidati al nostro studio per un’assistenza professionale

Quanti punti servono per aprire somministrazione alimenti e bevande a Roma?

Se hai intenzione di avviare un’attività di somministrazione di alimenti e bevande a Roma, è importante comprendere il sistema di punteggi necessario per ottenere l’autorizzazione. La somma totale dei punti richiesti è di 200. Tuttavia, il punteggio minimo varia a seconda della zona in cui desideri aprire il tuo locale: Zona A, Zona B o Zona C.

  • Zona A (Città Storica): Qui il punteggio minimo richiesto è 170. Quest’area include principalmente la Città Storica di Roma.
  • Zona B (Città Consolidata): Per questa zona, il punteggio minimo necessario è 155. La Zona B comprende principalmente la Città Consolidata di Roma.
  • Zona C (Città da Ristrutturare e della Trasformazione): In questa zona, il punteggio minimo richiesto è di 120. La Zona C include principalmente le aree designate come Città da Ristrutturare e Città della Trasformazione a Roma.

Oltre ai requisiti strutturali e normativi, raggiungere o superare questi punteggi minimi è fondamentale per ottenere l’autorizzazione necessaria per avviare con successo la tua attività di somministrazione di alimenti e bevande nella vivace città di Roma. La conoscenza dettagliata di tali criteri può aiutarti a pianificare e avviare il tuo nuovo ristorante con successo.

Quali sono i requisiti da rispettare per aprire un locale con somministrazione?

Per aprire un locale con attività di somministrazione di alimenti e bevande a Roma, è necessario soddisfare una serie di requisiti specifici:

Ottieni un Preventivo Gratuito

Scrivici oggi per scoprire come possiamo aiutarti!

Richiedi ora!
  • Essere incensurato per il titolare dell’attività.
  • Possedere l’Attestato per la Somministrazione di Alimenti e Bevande (ex-REC) per il responsabile dell’attività.
  • Rispettare la normativa per la Prevenzione Incendi.
  • Conformarsi alla normativa igienico-sanitaria vigente.
  • Garantire il rispetto dei regolamenti urbanistici, inclusa l’agibilità e l’abitabilità del locale.
  • Adottare misure di sicurezza sul lavoro conformi alla normativa.
  • Avere un’area giochi per bambini e un parcheggio privato.
  • Definire il numero di posti a sedere disponibili.
  • Effettuare una valutazione dell’impatto acustico e provvedere all’insonorizzazione dei locali.
  • Dotare il locale di un adeguato impianto di climatizzazione e sistemi per il risparmio energetico.

Ogni requisito viene valutato assegnando un punteggio specifico, e per ottenere l’autorizzazione all’apertura, è necessario raggiungere un punteggio minimo che varia in base ad altri parametri specifici. A Roma, i punteggi minimi richiesti possono variare da 120 a 175, a seconda delle disposizioni locali e delle normative vigenti. Assicurarsi di conformarsi a tutti questi requisiti è essenziale per avviare con successo un’attività di somministrazione a Roma.

Requisiti e Punteggi per Aprire un’Attività di Somministrazione a Roma

Se state valutando l’apertura di un’attività di somministrazione di alimenti e bevande a Roma, è essenziale comprendere i requisiti normativi e i punteggi assegnati per ottenere l’autorizzazione necessaria. La regolamentazione di riferimento include la Legge della Regione Lazio n. 21/2006, il Regolamento Regionale del 2009 n. 1 e il Regolamento Comunale approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 35/2010, insieme ad altre disposizioni legislative successive come il D.lgs. n. 59/2010 s.m.i. e il D.lgs. 147/2012, con i relativi emendamenti.

La Delibera del Consiglio Comunale stabilisce criteri specifici di qualità per il servizio di ristorazione, ciascuno assegnato a un punteggio. Ecco una panoramica dei principali requisiti e dei relativi punteggi per l’ottenimento dell’autorizzazione di somministrazione a Roma:

Requisiti Strutturali

  • Assenza di barriere architettoniche: non previsto punteggio
  • Dimensione minima dell’ambiente per la manipolazione delle materie prime (con cucina): non previsto punteggio
  • Dimensione minima dell’ambiente per la manipolazione delle materie prime (senza cucina): non previsto punteggio

Criteri di Qualità e Punteggi

  • Attestati di partecipazione a corsi per somministrazione di alimenti e bevande: 10 punti
  • Possesso di attestato di formazione in materia di sicurezza e prevenzione (D.lgs. 81/08): 10 punti
  • Bagni destinati al pubblico separati per i due sessi: 20 punti
  • Pulizia costante dei bagni e presenza di fasciatoio: 10 punti
  • Area giochi per bambini attrezzata: 5 punti
  • Numero di posti a sedere in base alla superficie di somministrazione: 10 punti
  • Insonorizzazione del locale certificata: 40 punti
  • Climatizzazione del locale: 10 punti
  • Utilizzo di sistemi per risparmio idrico: 15 punti
  • Utilizzo di strumentazione per il risparmio energetico (es. fotocellula nel bagno): 15 punti
  • Disponibilità di parcheggio su area privata distante non meno di 300 metri: 30 punti
  • Assenza di videogiochi o apparecchi automatici: 10 punti
  • Descrizione degli ingredienti e loro provenienza nei banchi espositivi o nel menu: 5 punti
  • Menu in diverse lingue e possibilità di pagamento elettronico: 5 punti
  • Servizio di vigilanza durante l’orario di apertura: 5 punti

Comprendere questi requisiti e ottenere i relativi punteggi è fondamentale per avviare e gestire con successo un’attività di somministrazione a Roma, garantendo il rispetto delle normative e la qualità del servizio offerto ai clienti.

Come aprire attività di somministrazione a Roma in zona tutelata?

Aprire un ristorante in una zona tutelata come il centro storico di Roma presenta delle sfide uniche a causa delle normative comunali, in particolare le delibere 47/18 e 49/19. Queste norme limitano le attività di somministrazione, consentendo solo il consumo in piedi con arredi minimi su una superficie massima del 25% del locale, che deve avere un’altra attività predominante come una galleria d’arte o una libreria. Queste restrizioni intendono preservare l’aspetto storico e culturale di queste zone, ma rappresentano una barriera per chi desidera aprire un ristorante o un bar. Tuttavia, nonostante queste sfide, ci sono opportunità per coloro che desiderano avviare un’attività di somministrazione anche in zone tutelate come il centro storico di Roma.

Quanto costa aprire un locale per somministrazione alimenti e bevande a Roma?

Aprire un’attività di somministrazione a Roma richiede una serie di procedure e costi da considerare attentamente. Per iniziare, il Comune di Roma richiede il pagamento di €406,00 per i diritti di istruttoria per l’invio della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) necessaria per avviare la somministrazione. Inoltre, per la compilazione e l’aggiunta della documentazione richiesta, può essere necessario assumere un tecnico intermediario, con onorari che possono partire da €900,00. Questi sono solo alcuni dei costi iniziali da valutare quando si avvia un’attività di questo genere nella vivace scena culinaria della città eterna. La conoscenza approfondita di queste spese è cruciale per chiunque desideri aprire un locale di successo nel settore della ristorazione a Roma.

Leggi anche...