Come aprire un negozio a Roma scia commerciale Roma, tutto quello che devi sapere su, laboratorio e somministrazione a Roma
In questa pagina spiegheremo in breve come aprire un negozio a Roma con la SCIA telematica. Esploreremo i passaggi fondamentali per ottenere la SCIA commerciale per aprire un negozio a Roma. Discuteremo le varie categorie di attività commerciali, inclusi i negozi al dettaglio, i laboratori e le attività di somministrazione. Inoltre, vi guideremo attraverso i requisiti e le procedure specifiche per ciascuna di queste categorie. Continuate a leggere per scoprire come avviare la vostra attività commerciale a Roma.
Aprire dettaglio di vendita al vicinato a Roma

Per aprire un’attività commerciale a Roma bisogna individuare l’ambito della vendita, se si vendono oggetti, vestiti etc.. o comunque senza lavorazione di alcun tipo, si parla di vendita al dettaglio di vicinato.
Indice:
Anche in questo ambito bisogna specificare che la vendita non deve riguardare oggetti preziosi di qualsiasi genere, commercio che richiede la comunicazione in prefettura.
Esempio di scia di vendita al dettaglio di vicinato
Nota Bene
In ogni caso prima di prendere in affitto un negozio, per aprirci un qualsiasi tipo di attività bisogna richiedere ai proprietari del locale l’agibilità dell’edificio in cui insiste il negozio (requisito fondamentale per la compilazione di ogni SCIA)
La SCIA come sopra descritta e tra le più comuni e non richiede particolari requisiti.
Per ogni chiarimento o per preventivo gratuito riguardo aperture commerciali a Roma potete contattarci tramite contact form o al telefono, il nostro studio si occupa dell’apertura, completa di ogni allegato.
Aprire attività di laboratorio a Roma
Tra le aperture tramite la SCIA telematica nel comune di Roma e tra le piu’ complesse in quanto ogni tipo di laboratorio ha le sue specifiche tematiche riguardo requisiti igienici sanitari o autorizzazioni da presentare presso altri enti oltre il SUAP (sportello unico attivita’ produttive).
Come potrete leggere nelle esempio di seguito in link vengono richieste sempre le caratteristiche del laboratorio se settore alimentare e non se si utilizzano specifici materiali o non.
Nelle attività di laboratorio e’ sempre richiesto l’impatto acustico da allegare nella SCIA.
un esempio esplicativo di laboratorio e’ l’apertura di un autolavaggio a mano che descriviamo in breve di seguito
Il primo passo per aprire un autolavaggio a mano è trovare un locale che risulti idoneo e compatibile all’uso, i requisiti riguardano la regolarità delle preesistenze, l’agibilità del locale, la destinazione d’uso (Commerciale o artigianale) e i requisiti strutturali.
Dunque in via preventiva, per evitare di buttare soldi, è opportuno prima di impegnarsi nel firmare un contratto di locazione verificare che il locale rispetti tutti i requisiti tecnici previsti da normativa per esercitare l’attività di autolavaggio a mano.
Come aprire un negozio a Roma, aprire attività di somministrazione a Roma
Molto piu’ complesso quando si parla di apertura per somministrazione cercheremo di spiegare come si dividono le varie attività:
Requisiti soggettivi e professionali per l’attività di somministrazione:
Aprire un esercizio come ristorante, tavola calda, pizzeria o bar mediante la vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell’esercizio (pizzeria, tavola calda, ristorante ecc..) in una superficie aperta al pubblico, appositamente attrezzata significa aprire un’ attività di somministrazione.
Ad oggi, per svolgere l’attività di somministrazione di alimenti e bevande (quale attività pizzeria, tavola calda, ristorante ecc..), fuori dagli Ambiti di tutela individuati dal Regolamento Comunale di cui alla deliberazione n. 35/20120, è necessario presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.).
Il Regolamento di Roma Capitale (art. 9 della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 35/2010 ) stabilisce, per la presentazione dell’autorizzazione, oggi SCIA, in base al D.lgs 147/2012, la presenza di requisiti strutturali che afferiscono ai locali in cui viene svolta l’attività e che interessano sia la superficie destinata alla somministrazione che quella destinata ai servizi, con particolare riguardo agli spazi dedicati alla manipolazione degli alimenti.
Viene, altresì, stabilito il rispetto di determinati criteri di qualità ai quali è attribuito uno specifico punteggio, riconducibili alla professionalità del titolare dell’attività e degli addetti al servizio di somministrazione.
Cosa fare in caso di apertura o subingresso in un esercizio di somministrazione?
Per l’apertura di un esercizio pubblico dove si esercita l’attività di somministrazione di alimenti e bevande (es. bar, ristoranti o pizzerie), è necessario aver ottenuto:
- L’autorizzazione amministrativa Scia per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande, rilasciata dal Comune dove sono situati i locali;
- La Dia sanitaria al S.I.A.N. – Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (ai sensi del Reg. CE n. 852/2004 e della D.G.R. 20 novembre 2007 n. 3710), o aver presentato la Dia sanitaria per l’esercizio dell’attività di somministrazione contestualmente all’atto della presentazione della Scia all’ Ufficio del commercio. La scia ha sostituito le diverse tipologie di autorizzazioni amministrative per la somministrazione in una unica procedura si possono aprire sia bar che ristoranti, pub, ecc. La concreta individuazione del tipo di somministrazione che è possibile effettuare dipende dalla verifica dell’adeguatezza della struttura alla normativa igienico-sanitaria ed è indicata nell’attestazione di “registrazione”, documento rilasciato dall’Ulss competente del SIAN (Servizio igiene alimenti e nutrizione).
Come richiedere l’autorizzazione per aprire un autolavaggio a mano
Per svolgere attività di autolavaggio è necessario ottenere prima di tutto ottenere il nulla osta idraulico per allaccio delle acque reflue industriali, previo obbligo di possedere l’attestato di allaccio in fogna dell’ impianto di scarico già esistente.
Il nulla osta non costituisce autorizzazione allo scarico lo scarico dell’insediamento dovrà essere autorizzato da Roma Capitale preventivamente alla sua messa in esercizio.
Dovranno essere verificate le dimensioni dell’impianto, le fasi del trattamento di depurazione, le caratteristiche qualitative e quantitative delle acque reflue da trattare, numero delle auto lavate ogni girono, schema dell’impianto di depurazione in scala adeguata, reti fognanti afferenti all’impianto di depurazione, localizzazione dell’impianto di depurazione e del relativo punto di scarico nel corpo idrico ricettore redatto, timbrato e firmato da un tecnico abilitato.
Il depuratore
La depurazione è spesso sottovalutata. I reflui da autolavaggio sono piuttosto inquinanti. Le normative vigenti prevedono sanzioni piuttosto salate, le multe possono arrivare fino a € 3000 per ogni valore alterato nelle acque di scarico. Il Decreto Legge 152/99 e successive modificazioni e integrazioni, stabilisce i limiti qualitativi precisi per le sostanze contaminanti riscontrabili in un’ attività di autolavaggio differenziati a seconda del tipo di recapito finale del refluo. Questo compito spetta all’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente(Arpa).
Arpa
L’ARPA Lazio svolge attività di monitoraggio e controllo finalizzate alla tutela ambientale delle risorse idriche e dell’ecosistema acqua. L’Agenzia effettua controlli sistematici sulle acque reflue che, dopo essere state utilizzate nei processi industriali e civili, sono immesse nei corpi idrici superficiali per verificare il rispetto dei limiti, previsti dalla normativa, relativamente ai diversi parametri inquinanti rilevanti per la tutela dell’ambiente.
I controlli delle acque potabili debbono, in primo luogo assicurare che non vi siano rischi sanitari e per questo sono effettuati sulla rete acquedottistica prima della distribuzione alle unità abitative. Titolari di questi controlli sono le Aziende Sanitarie Locali.
Principale riferimento normativo: D.lgs. 152/06 e s.m.i. “Norme in materia ambientale”
Impatto acustico SCIA laboratorio| somministrazione| negozio
La Relazione Tecnica di Impatto Acustico è un documento obbligatorio per tutte le nuove attività commerciali in fase di apertura, subingresso o ampliamento attività:
- centri commerciali e negozi
- hotel, bar e ristoranti
- palestre, discoteche e pub
- circoli sportivi e ricreativi
- feste ed eventi musicali
A Roma e nel Lazio offriamo, inoltre, la compilazione della modulistica necessaria per quanto riguarda le domande relative ad:
- Attività permanenti
- Attività temporanee – Attività cicliche stagionali
- Cantieri
- Procedure specifiche per SUAP
La valutazione di impatto acustico ambientale: il modulo b/s
E’ disciplinata dalla Legge 447 del 26 ottobre 1995 e riguarda tutte le attività produttive ed esercizi pubblici che utilizzano apparecchi rumorosi.
In fase di apertura di una nuova attività il Comune richiede, nello specifico, la Valutazione previsionale di impatto acustico (VPIA), ossia una valutazione operata prima dell’apertura dell’esercizio, volta a “prevedere” il possibile inquinamento acustico che verrebbe generato. Una volta esaminata la VPIA, il Dipartimento delle Politiche Ambientali del Comune rilascia il Nulla Osta di impatto acustico e quindi l’autorizzazione di inizio attività.
La valutazione di impatto acustico può essere effettuata solo da un Tecnico Competente in Acustica Ambientale, figura professionale riconosciuta dalla Regione e qualificata allo svolgimento delle perizie fonometriche.
Il tecnico competente valuta se l’attività che si intende avviare rispetta o meno i limiti di legge previsti dalla L.447/95 e di fatto determina il permesso o il divieto allo svolgimento dell’attività.
Aprire attività di affittacamere casa vacanze| bed and breakfast a Roma?

Le attività extralberghiere come Bed & Breakfast (B&B), Casa Vacanze e Affittacamere, permettono di svolgere attività ricettive in locali residenziali (abitazioni) senza cambiarne la destinazione d’uso. Per poter aprire un Bed & Breakfast (B&B), Casa Vacanze e Affittacamere è necessario che l’immobile sia conforme alla normativa urbanistica e sanitaria. Bisogna anche stipulare una polizza assicurativa a copertura dei clienti.
Il numero dei posti letto è determinato rigidamente dalla metratura delle camere. La pratica SCIA (segnalazione certificata di inizio attività)di apertura dell’attività extralberghiera va presentata al SUAR – Sportello Unico per le Attività Ricettive, esclusivamente per via telematica e si può iniziare l’attività ricettiva lo stesso giorno di presentazione della pratica.
Requisiti soggettivi e professionali per l’attività di somministrazione, come aprire un esercizio di somministrazione al pubblico a Roma, Licenza e pratica Asl

Aprire un esercizio es. ristorante, tavola calda, pizzeria o bar mediante la vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell’esercizio (pizzeria, tavola calda, ristorante ecc..) in una superficie aperta al pubblico, appositamente attrezzata significa aprire un’ attività di somministrazione.
Ad oggi, per svolgere l’attività di somministrazione di alimenti e bevande (quale attività pizzeria, tavola calda, ristorante ecc..), fuori dagli Ambiti di tutela individuati dal Regolamento Comunale di cui alla deliberazione n. 35/20120, è necessario presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.).
Il Regolamento di Roma Capitale (art. 9 della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 35/2010 ) stabilisce, per la presentazione dell’autorizzazione, oggi SCIA, in base al D.lgs 147/2012, la presenza di requisiti strutturali che afferiscono ai locali in cui viene svolta l’attività e che interessano sia la superficie destinata alla somministrazione che quella destinata ai servizi, con particolare riguardo agli spazi dedicati alla manipolazione degli alimenti.
Viene, altresì, stabilito il rispetto di determinati criteri di qualità ai quali è attribuito uno specifico punteggio, riconducibili alla professionalità del titolare dell’attività e degli addetti al servizio di somministrazione.
Come aprire una pizzeria al taglio a Roma?

La pizzeria a taglio nasce generalmente d’asporto e va distinta dalla pizzeria con servizio di somministrazione. L’attività svolta in una pizzeria d’asporto consiste nella produzione di pizza per la vendita nei locali di fabbricazione o in locali adiacenti, cui può essere affiancato il consumo sul posto in aree interne a tal fine attrezzate ma senza servizio ai tavoli o altra assistenza di somministrazione.
Alle forme di organizzazione per l’attività di somministrazione corrispondono adempimenti differenti se parliamo di servizio d’asporto possiamo concentrarci su un taglio minimo che può partire dai 30 mq in su, che contenga le destinazioni per il laboratorio, il magazzino delle derrate alimentari, il bagno, l’antibagno e l’area vendita.
Le attrezzature indispensabili per il processo di produzione della pizza sono senza ombra di dubbio i forni, i banconi da lavoro completi di sportelli frigo e vetrina frigo con cestelli contenenti i prodotti per guarnire le pizze, Impastatrice da 25/50 kg a seconda del budget, attrezzi da banco (coltelli, pinze, rotelle taglia pizza etc), carrello porta teglie e almeno 20 teglie. La misura standard è 60X40, contenitori per farina e impasto, pinze prendi teglia, affettatrice, robot taglia alimenti, vari contenitori alimentari e il banco da esposizione da mettere nell’ aria vendita della nostra pizzeria al taglio.