Come autorizzare distributori automatici: quanto costa l’installazione
Ciao sei entrato qui perché vuoi sapere come autorizzare distributori automatici, sapere quanto costa il permesso e l’installazione. Bene oggi parlerò proprio di questo spiegandovi come si può attivare un commercio al dettaglio di distributori automatici, con quale permesso e a quale costo.
Commercio al dettaglio di vicinato con distributori automatici
Il commercio attraverso apparecchi automatici è una forma speciale di vendita al dettaglio che può essere iniziata previo deposito di una Segnalazione Certificata di Inizio Attività presso il SUAP del Comune nel cui territorio ha sede legale l’impresa in forma societaria o la residenza l’imprenditore individuale. Nella segnalazione deve essere dichiarato il possesso dei requisiti morali, l’ubicazione dell’apparecchio e il settore merceologico, alimentare o non alimentare cui il commercio appartiene. Nel caso in cui il commercio appartenga al settore merceologico alimentare deve essere dichiarato anche il possesso dei requisiti professionali e deve essere registrata l’attività presso il Dipartimento di Sanità Pubblica competente.
Indice:
La registrazione avviene previo deposito al SUAP di una notifica sanitaria, nella quale è dichiarato il possesso dei requisiti previsti dalla normativa comunitaria in materia di igiene degli alimenti. Nella notifica il dichiarante deve specificare l’elenco delle postazioni (completo di indirizzo) presso le quali i distributori sono collocati. Nel caso in cui alcuni distributori automatici siano installati in Comuni diversi da quello in cui l’impresa ha la propria sede legale o stabilimento o residenza l’imprenditore individuale, il SUAP trasmetterà la documentazione ricevuta a tutti i DSP competenti. Nel caso di insediamenti in altre Regioni il SUAP invierà la documentazione ai SUAP territorialmente competenti. Ogni 6 mesi l’impresa deve inviare al SUAP l’elenco aggiornato dei distributori con l’indicazione del luogo in cui sono installati.
Requisiti per avviare un commercio di distributori automatici
Esistono due tipi di requisiti soggettivi e oggettivi che potete verificare anche nel sito impresa in un giorno.
Requisiti soggettivi
- Essere in possesso dei requisiti morali, solo nel caso del commercio alimentare, anche dei requisiti professionali;
Requisiti oggettivi
- Nel caso di commercio nel settore alimentare deve essere inviata al SUAP la notifica sanitaria;
- Nel caso di vendita di latte crudo, devono essere rispettate le specifiche normative igienico-sanitarie vigenti;
SCIA commerciale per autorizzare distributori automatici
L’esercizio dell’attività è subordinato alla presentazione della SCIA allo sportello unico per le attività produttive e per le attività di servizi presso il Comune (SUAP). Con la SCIA l’imprenditore deve attestare, in particolare, di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti dalla normativa vigente, pena il divieto di prosecuzione dell’attività medesima. Qualora la SCIA sia stata presentata al registro imprese della CCIAA territorialmente competente, contestualmente alla comunicazione unica, il registro delle imprese trasmette immediatamente la SCIA al SUAP per il controllo sull’attività.
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Scrivici ora!L’esercente deve depositare al SUAP una notifica sanitaria nella quale è dichiarato il possesso dei requisiti richiesti dalla normativa comunitaria in relazione alla specifica attività svolta. La SCIA viene trasmessa all’ufficio comunale competente per il controllo, per quanto di rispettiva competenza. Il Comune, in caso di accertata carenza dei requisiti e dei presupposti legittimanti l’avvio dell’attività, nel termine di sessanta giorni dal ricevimento della segnalazione, adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi di essa, salvo che, ove ciò sia possibile, l’interessato provveda a conformare alla normativa vigente detta attività ed i suoi effetti entro un termine fissato dall’amministrazione, in ogni caso non inferiore a trenta giorni.
Se ci sono dichiarazioni false nel permesso per distributori automatici cosa succede
In caso di dichiarazioni sostitutive di certificazione e dell’atto di notorietà false o mendaci, l’amministrazione, ferma restando l’applicazione delle sanzioni penali, può sempre e in ogni tempo adottare i provvedimenti di cui al primo periodo. Decorso inutilmente tale termine per l’adozione dei provvedimenti, all’amministrazione è consentito intervenire solo in presenza del pericolo di un danno per il patrimonio artistico e culturale, per l’ambiente, per la salute, per la sicurezza pubblica o la difesa nazionale e previo motivato accertamento dell’impossibilità di tutelare comunque tali interessi mediante conformazione dell’attività dei privati alla normativa vigente.
L’avvio dell’attività è immediato, al rilascio della ricevuta del SUAP. L’esercizio dell’attività è subordinato all’osservanza della conformità dei locali rispetto alle norme edilizie, urbanistiche e igienico-sanitarie, nonché alle disposizioni relative alla prevenzione incendi e a quelle in materia di pubblica sicurezza dei locali. In caso di commercio del settore alimentare è necessario procedere alla registrazione dell’attività, prima dell’avvio. Il DPS, al quale il SUAP inoltra telematicamente la notifica, provvede all’inserimento dell’attività nell’anagrafe delle Registrazioni ed effettua i controllo sulla completezza della notifica e sulla veridicità delle dichiarazioni ivi contenute.
Se voglio vendere generi di monopolio
Per autorizzare distributori automatici per la vendita generi di monopolio, il titolare della rivendita deve presentare apposita domanda in marca da bollo di Euro 16,00 all’ufficio regionale di Aams competente per territorio. La richiesta deve contenere le generalità del richiedente (nome, cognome e recapito personale) che deve risultare titolare della rivendita.
Se il distributore automatico sarà ubicato all’interno di pubblici servizi siti nella zona di interesse commerciale della rivendita ovvero a distanza superiore a metri 10 dalla rivendita stessa, nella domanda devono essere indicate le distanze tra il luogo di installazione e le rivendite più vicine.
Variazioni nel commercio per distributori automatici
Il SUAP deve, inoltre, essere informato di tutte le successive variazioni: subingresso e cessazione e nel caso di settore non alimentare, trasferimento in una sede diversa da quella originaria, installazione di distributori in altre strutture all’interno del medesimo Comune, dismissione di un apparecchio. Nel caso si proceda all’installazione di ulteriori distributori in sede per la quale l’impresa abbia già dato segnalazione al Comune, ovvero si proceda a una sostituzione dei medesimi, non è dovuta alcuna comunicazione al Comune di riferimento. In caso di collocazione dei distributori su area pubblica, dovrà essere presentata apposita richiesta di concessione di suolo pubblico.
Se la vendita mediante apparecchi automatici è effettuata in un apposito locale ad essa adibito in modo esclusivo. Nel caso in cui nei locali esclusivamente adibiti vengano installati distributori automatici per la somministrazione di alimenti e bevande, deve essere richiesta apposita autorizzazione per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande. In questo caso è vietata la somministrazione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione.
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Scrivici ora!Quanto costa autorizzare un distributore automatico
Il costo per la scia commerciale di distributori automatici può avere un costo variabile in base al numero di distributori che devono essere autorizzati ed in base alla zona di installazione, oltre al fatto se si vogliano vendere generi alimentari o meno o di monopolio. Possiamo dire che una scia per autorizzare distributori automatici standard non alimentare può avere un costo di circa € 500,00/€ 650,00 oltre i costi comunali.
Facciamo un esempio di quanto costa l’installazione di un distributore automatico di snack?
Molto popolari, soprattutto nelle grandi città, sono i distributori automatici di snack, al cui interno sono “stipati” prodotti sia dolci che salati. Dalle brioche ai cracker, dai grissini alle gallette, fino a patatine, barrette di ogni tipo, frutta secca e molto altro. Ormai chi lo desidera può acquistare facilmente anche articoli senza glutine e per vegani. Ma quali sono i costi di questa tipologia di distributori? Il costo medio è di circa 2.000 euro. Anche qui può essere fatta una distinzione in base alle dimensioni. Per i più piccoli i costi vanno dai 700 ai 1.200 euro, salendo fino a 1.800 per i distributori medi e raggiungendo i 3.000 euro per alcuni distributori super accessoriati di grandi dimensioni.