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CILA Ristrutturazione: Cos’è, Quando Serve e Come Presentarla

Ti stai chiedendo cos’è la CILA ristrutturazione? È una pratica edilizia che permette di iniziare lavori senza troppa burocrazia! La CILA ristrutturazione (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) è una pratica edilizia essenziale per chi desidera effettuare interventi di manutenzione straordinaria senza alterare la struttura portante dell’immobile. Si tratta di una procedura snella e meno onerosa rispetto ad altre autorizzazioni edilizie, che consente di avviare i lavori in tempi rapidi, purché ci si affidi a un tecnico abilitato per la presentazione della pratica.

Questa comunicazione è indispensabile per lavori come:

  • il rifacimento o lo spostamento di tramezzi interni;
  • il rinnovo di impianti elettrici, idraulici e termici senza modifiche strutturali;
  • il restauro o il risanamento conservativo senza alterare la volumetria dell’immobile.
cila ristrutturazione
CILA ristrutturazione

Uno dei vantaggi principali della CILA ristrutturazione è che non prevede il rilascio di un titolo abilitativo da parte del Comune, ma richiede la sola verifica della correttezza formale della documentazione. Tuttavia, è fondamentale rispettare le normative locali e fornire una relazione asseverata dal tecnico, altrimenti si rischiano sanzioni amministrative.

In questa guida vedremo nel dettaglio come presentare una CILA ristrutturazione, quali documenti servono, i costi da considerare e le eventuali conseguenze in caso di errori o mancata presentazione.

CILA Ristrutturazione: quando serve e quali lavori puoi fare

La CILA ristrutturazione è una pratica edilizia semplificata. Permette di eseguire lavori senza bisogno del Permesso di Costruire o della SCIA. È stata introdotta nel 2010 con la Legge 73. Questa procedura agevolata si applica agli interventi di manutenzione straordinaria che non comportano modifiche strutturali dell’edificio, come la ridistribuzione degli spazi interni o la sostituzione di impianti tecnologici.

La CILA per ristrutturazione è obbligatoria quando i lavori non rientrano nell’edilizia libera, ma non richiedono titoli edilizi più complessi. Il documento deve essere asseverato da un tecnico abilitato, come un geometra, un architetto o un ingegnere, il quale certifica la conformità dell’intervento alle normative vigenti, incluse quelle urbanistiche e di sicurezza.

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Un vantaggio della CILA ristrutturazione è la rapidità dell’iter burocratico: una volta presentata la pratica, i lavori possono iniziare immediatamente, senza dover attendere l’approvazione dell’ente comunale. Tuttavia, è fondamentale rispettare tutte le disposizioni previste, perché in caso di irregolarità potrebbero scattare sanzioni. Affidarsi a un tecnico esperto è essenziale per evitare problemi e garantire che l’intervento sia pienamente conforme alla normativa edilizia.

Quali lavori si possono realizzare con la CILA Ristrutturazione?

La CILA ristrutturazione è un titolo edilizio necessario per una serie di interventi di manutenzione straordinaria che non incidono sulla struttura portante dell’edificio. È una pratica fondamentale per chi desidera migliorare un immobile senza dover affrontare lunghe e complesse procedure burocratiche, come accade per la SCIA o il Permesso di Costruire.

Con la CILA ristrutturazione, è possibile realizzare interventi mirati all’efficientamento energetico, all’ammodernamento degli impianti e alla redistribuzione degli spazi interni. Tra i lavori più comuni troviamo:

  • Modifiche interne e redistribuzione degli spazi: spostamento o demolizione di tramezzi per ottimizzare la disposizione delle stanze, senza toccare muri portanti.
  • Rifacimento del bagno e degli impianti: sostituzione di tubature idriche, impianti elettrici o termici per garantire maggiore sicurezza ed efficienza.
  • Installazione di cappotto termico: miglioramento dell’isolamento dell’edificio con materiali che riducono la dispersione di calore e ottimizzano i consumi energetici.
  • Sostituzione degli infissi con nuovi di diversa tipologia: installazione di finestre più performanti per incrementare il comfort abitativo e l’isolamento acustico e termico.
  • Manutenzione straordinaria su finiture e impianti: rinnovo di pavimenti, rivestimenti, tinteggiature e sostituzione di componenti impiantistiche.

È importante sapere che la CILA per ristrutturazione edilizia non consente modifiche che alterano la volumetria dell’edificio o il cambio di destinazione d’uso. Inoltre, ogni intervento deve essere eseguito rispettando le normative vigenti, motivo per cui è sempre consigliabile affidarsi a un geometra o tecnico abilitato per la presentazione della pratica.

Interventi esclusi dalla CILA

Quando si pianifica una ristrutturazione edilizia, è fondamentale comprendere quali interventi non possono essere realizzati con la CILA ristrutturazione, evitando così errori che potrebbero comportare sanzioni o blocchi dei lavori. La Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata è uno strumento utile per molte opere interne, ma presenta dei limiti ben precisi.

Ecco i principali interventi esclusi dalla CILA ristrutturazione:

  • Modifiche alla struttura portante: interventi su travi, pilastri, solai o murature portanti richiedono il Permesso di Costruire o la SCIA, poiché incidono sulla stabilità dell’edificio.
  • Aumento di volumetria: la realizzazione di nuove superfici abitabili, come ampliamenti o sopraelevazioni, necessita di un titolo edilizio adeguato.
  • Cambio di destinazione d’uso senza titolo abilitativo: trasformare un locale commerciale in abitazione o viceversa richiede verifiche urbanistiche specifiche e non può essere fatto con la CILA.
  • Interventi soggetti a SCIA o Permesso di Costruire: opere che comportano modifiche significative agli immobili, come la ristrutturazione urbanistica o la demolizione con ricostruzione, esulano dalla semplice comunicazione di inizio lavori.

Se hai dubbi sulla CILA ristrutturazione e vuoi evitare problematiche burocratiche, è sempre consigliabile consultare un tecnico esperto che possa valutare il tuo progetto e suggerire la procedura edilizia più adatta.

Normativa di Riferimento per la CILA Ristrutturazione

La CILA ristrutturazione è regolata dall’articolo 6-bis del D.P.R. 380/2001, il Testo Unico dell’Edilizia, che disciplina gli interventi edilizi per cui è sufficiente una Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata senza dover richiedere permessi più complessi come la SCIA o il Permesso di Costruire. Questo strumento semplificato consente di avviare i lavori rapidamente, a patto che rispettino le prescrizioni urbanistiche ed edilizie vigenti.

Tuttavia, la normativa non è uniforme su tutto il territorio nazionale. Oltre al D.P.R. 380/2001, è necessario considerare ulteriori riferimenti normativi che possono influenzare la presentazione della CILA ristrutturazione:

  • D.Lgs. 42/2004: disciplina la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico. Se l’immobile è vincolato, potrebbero essere richieste ulteriori autorizzazioni.
  • Normative sismiche e di sicurezza: in alcune zone, specialmente quelle a rischio sismico, i lavori devono rispettare specifiche prescrizioni tecniche.
  • Regolamenti edilizi comunali: ogni Comune può adottare norme aggiuntive che modificano i requisiti e le modalità di presentazione della CILA.

Prima di procedere con la CILA ristrutturazione, è sempre consigliabile verificare presso l’ufficio tecnico comunale eventuali vincoli o limitazioni. Un errore nella fase di presentazione potrebbe comportare la sospensione dei lavori o sanzioni amministrative.

Come Presentare la CILA Ristrutturazione?

La CILA ristrutturazione (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) è un titolo edilizio necessario per eseguire interventi di manutenzione straordinaria che non alterano la volumetria dell’edificio né la sua destinazione d’uso. Vediamo nel dettaglio i passaggi per la corretta presentazione della pratica.

1. Incaricare un tecnico abilitato

Il primo step è affidarsi a un geometra, architetto o ingegnere abilitato, che dovrà redigere la relazione asseverata e gli elaborati grafici. Il tecnico è responsabile della verifica della conformità urbanistica e catastale dell’immobile, quindi è fondamentale sceglierne uno esperto.

2. Predisporre la documentazione

Per presentare la CILA ristrutturazione, occorre raccogliere alcuni documenti fondamentali:

  • Relazione tecnica asseverata, in cui il tecnico dichiara la conformità dell’intervento alle normative edilizie;
  • Elaborati grafici, che mostrano lo stato di fatto e il progetto di ristrutturazione;
  • Documentazione catastale, comprensiva di visura e planimetria aggiornate;
  • Dichiarazione di conformità edilizia e urbanistica, che attesta che l’immobile non presenta abusi edilizi;
  • Dati dell’impresa esecutrice, con DURC e visura camerale per garantire la regolarità dell’azienda che eseguirà i lavori;
  • Attestazione di pagamento degli oneri comunali, se previsti dal regolamento edilizio locale.

3. Presentazione telematica o cartacea

La pratica può essere inoltrata:

  • Online, tramite lo Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) del Comune di riferimento;
  • Via PEC, nei Comuni che lo consentono, allegando la documentazione firmata digitalmente;
  • Cartacea, nei rari casi in cui l’ente preveda ancora la consegna fisica della domanda.

4. Inizio lavori immediato

Una volta protocollata, la CILA ristrutturazione consente l’avvio immediato dei lavori senza dover attendere approvazioni da parte del Comune. Tuttavia, è sempre consigliabile verificare eventuali restrizioni locali o particolari vincoli urbanistici.

CILA ristrutturazione non presentata: quali sanzioni si rischiano?

La mancata presentazione della CILA ristrutturazione comporta conseguenze rilevanti, sia dal punto di vista economico che legale. Infatti, realizzare interventi edilizi senza questa comunicazione obbligatoria espone il proprietario a diverse sanzioni e problematiche future ed alla presentazione di una CILA per ristrutturazione in sanatoria.

Le principali conseguenze sono:

  • Sanzione amministrativa: l’assenza della CILA ristrutturazione comporta una multa di 1.000 euro, ma se il proprietario provvede a regolarizzare spontaneamente la situazione prima di eventuali controlli, la sanzione viene ridotta a 333 euro. Questo incentivo mira a favorire la conformità urbanistica, evitando contenziosi più complessi.
  • Problemi in caso di vendita dell’immobile: un immobile con interventi non regolarmente dichiarati può risultare non conforme urbanisticamente, rendendo difficile la vendita o costringendo il proprietario a sanare la situazione prima del rogito. Un notaio, infatti, potrebbe rifiutarsi di stipulare l’atto in presenza di irregolarità.
  • Obbligo di ripristino: se i lavori eseguiti senza CILA ristrutturazione non rispettano le normative edilizie, il Comune può imporre la demolizione delle opere abusive o il ripristino dello stato precedente, con ulteriori costi a carico del proprietario.

Per evitare rischi e spese impreviste, è sempre consigliabile presentare la CILA ristrutturazione prima dell’inizio dei lavori, affidandosi a un tecnico qualificato che possa garantire il rispetto della normativa vigente.

Obbligo di Nuovo Accatastamento Dopo CILA Ristrutturazione o SCIA

Dopo la presentazione di una CILA ristrutturazione o di una SCIA, compresa la variante in sanatoria, è sempre necessario aggiornare la planimetria catastale dell’immobile qualora gli interventi abbiano comportato modifiche alla distribuzione interna, come la demolizione e ricostruzione di tramezzi o la modifica di murature esistenti.

L’aggiornamento catastale non è solo una prassi tecnica, ma un obbligo normativo fondamentale, soprattutto in caso di compravendita. Dal 1° luglio 2010, infatti, i notai devono verificare la conformità tra lo stato di fatto dell’immobile e la sua planimetria catastale. La mancanza di corrispondenza può bloccare la vendita, poiché il D.L. 78/2010, art. 19 impone al venditore di fornire una dichiarazione di conformità catastale.

Un aspetto cruciale riguarda gli interventi eseguiti senza titolo edilizio: non è più possibile aggiornare la planimetria catastale con il semplice criterio della “miglior rappresentazione grafica”. L’Agenzia delle Entrate richiede gli estremi della pratica edilizia (CILA o SCIA) per accettare qualsiasi variazione catastale.

Pertanto, se i lavori sono stati eseguiti senza regolare autorizzazione, è obbligatorio presentare prima una CILA ristrutturazione in sanatoria, con il pagamento della relativa sanzione, e solo successivamente procedere con la variazione catastale mediante il software DOCFA.

Consiglio tecnico:

Per evitare problemi in fase di vendita o durante verifiche urbanistiche, è sempre opportuno aggiornare tempestivamente il catasto dopo una CILA ristrutturazione, rivolgendosi a un tecnico abilitato per la gestione della pratica edilizia e catastale.

È obbligatorio dichiarare la fine dei lavori nella CILA ristrutturazione?

La normativa vigente, in particolare il terzo comma dell’articolo 6-bis del DPR 380/01, chiarisce che la comunicazione di fine lavori è richiesta soprattutto quando è necessaria una variazione catastale. In tal caso, il Comune trasmette automaticamente la documentazione al Catasto. Tuttavia, questa disposizione non deve essere interpretata come un’esclusione dell’obbligo di dichiarare la fine lavori nella CILA ristrutturazione, ma piuttosto come una specificazione aggiuntiva per i casi in cui siano richieste modifiche catastali.

Dunque, la comunicazione di fine lavori nella CILA ristrutturazione è sempre necessaria. Oltre a essere un passaggio formale, ha implicazioni concrete:

  • È un atto fondamentale per chi ha usufruito di bonus edilizi e agevolazioni fiscali, poiché spesso la chiusura dei lavori è un requisito per la loro fruizione.
  • Contribuisce a definire lo Stato Legittimo dell’immobile, evitando contestazioni future in merito alla conformità edilizia dell’intervento.
  • Serve a dimostrare la regolarità delle opere realizzate e a prevenire il rischio di eventuali illeciti edilizi.

Infine, il modulo unificato di Comunicazione Fine Lavori, adottato con un provvedimento del 2017, prevede un’apposita sezione per indicare la pratica di riferimento. Qui viene fatta una chiara distinzione tra i titoli abilitativi e le comunicazioni, riconoscendo esplicitamente la CILA ristrutturazione come atto legittimante l’intervento. Pertanto, non dichiarare la fine lavori potrebbe comportare problemi burocratici e impedire il completamento dell’iter amministrativo necessario per la piena regolarità dell’opera.

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